Discrimine fra esercizio arbitrario delle proprie ragioni ed estorsione
La Cassazione penale, Sezione Sesta, con la sentenza n. 24778, del 10 giugno 2022, richiamando una precedente sentenza delle Sezioni unite, n. 29541, del 16 luglio 2020, ha definito il confine esistente fra il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza o minaccia alla persona (art. 393 c.p.) e quello di estorsione (art. 629 c.p.), affermando che gli stessi si distinguono principalmente relativamente all'elemento psicologico.
Precisamente, nel primo, l'agente persegue il conseguimento di un profitto nella convinzione, ragionevole, anche se in concreto infondata, di esercitare un suo diritto, o di soddisfare personalmente una pretesa che potrebbe formare oggetto di azione giudiziaria; nel secondo, diversamente, il reo persegue il conseguimento di un profitto nella piena consapevolezza della sua ingiustizia.
Vasco Talenti